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Stromboli tra vulcano, mare e cibo | Sicilia Magazine
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Stromboli tra vulcano, mare e cibo

Stromboli, ’isola situata più a nord dell’intero arcipelago delle Eolie, è il faro del Mar Tirreno. Un vulcano attivo affascinante e a tratti pericoloso, è soprannominato “IDDU”, che in italiano significa “Lui” il Vulcano!

Come arrivare a Stromboli

Stromboli é raggiungibile da Napoli, Lipari, Milazzo e Messina con un traghetto e nella stagione estiva anche in aliscafo non solo dalle località già citate ma anche da Reggio Calabria, Vibo Valentia e Tropea.

Gli Strombolani lo venerano alla stregua di una divinità che li protegge  in caso di caduta di materiale piroclastico. Tuttavia non si fanno intimorire dalle eruzioni e praticano tranquillamente le loro attività, così come fanno i catanesi che vivono alle falde dell’Etna!

A Stromboli si vive davvero a contatto con la natura, tra il verde intenso e la quasi totale assenza di strade, la rende sicuramente una delle isole più selvagge.

L’isola è composta dai villaggi di San Vincenzo e San Bartolo che formano nell’area nord est dell’Isola, il paese di Stromboli. La vita della popolazione si svolge nei villaggi, a San Vincenzo c’è una scuola elementare e media, ma dopo tali scuole solitamente i ragazzi vanno a Lipari dove sono presenti scuole secondarie di secondo grado.

Il più piccolo porto del mondo: Ginostra

Sulla costa meridionale sorge invece un villaggio isolato raggiungibile solo via mareGinostra, con il suo porticciolo, il più piccolo al mondo e  con una massiccia presenza della ginestra endemica, (Genista tyrrbena), da cui prende probabilmente il nome. Qui si raggiunge circa quota 850 m, villaggio dal fascino prettamente eoliano, vede il solo mezzo di  trasporto nell’asino ed il richiamo di quel mare blu profondo, su cui si affacciano le case tinteggiate di bianco calce, che lasciano nella  nostra immagine un ricordo di quiete, la stessa che in inverno conta appena 30 residenti.

Lo Strombolicchio, nel 1991 “RISERVA NATURALE INTEGRATA” dalla superficie di appena 300 mq, completamente disabitato e caratterizzato dalla sola presenza di un faro,  automatizzato ed alimentato ad energia solare sarà il punto di riferimento e di compagnia durante le vostre vacanze, ogni scatto fotografico, sarà una cartolina differente per una collezion alternata da colori ed emozioni. Imperdibile un giro in barca per apprezzarne tutta la sua magnificenza, che farà comprendere meglio che ciò che vedete è solo la punta, infatti le sue pareti di circa 50 metri fino ad un fondale sabbioso, ospitano alghe incrostanti, spugne, anellidi marini, briozoi e gorgonie.  Strombolicchio ospita la  “lucertola delle Eolie”, la “podarcis raffonei”,  elemento di notevole importanza  dell’arcipelago eoliano poiché costituisce l’unico endemismo micro insulare esclusivamente italiano e simbolo delle isole.

La spiaggia Grotta di Eolo ed il mito greco

Per gli amanti dello snorkeling, del mare e di fotografie all’alba, questo è il luogo ideale, tra la sabbia nera ed al sorgere del sole, in questa minuscola spiaggia si possono ammirare degli splendidi giochi di luce grazie ai raggi che fanno capolino alle spalle dello Strombolicchio! Secondo la mitologia greca, Eolo, Dio dei venti, abitava nelle isole Eolie e teneva i venti chiusi proprio nella grotta che fa da cornice alla spiaggia.

I Trekkers  a caccia di vulcani, non possono mancare all’appuntamento dell’ascesa al cratere, con la visione delle eruzioni che è particolarmente suggestiva al crepuscolo: dal porto di Stromboli inizia la passeggiata attraverso il centro abitato, fino alla collina dove si trova la Chiesa di San Vincenzo con la sua terrazza panoramica. Da qui il sentiero conduce all’Osservatorio, da dove si può ammirare la famosa Sciara del fuoco, dove l’acqua ed il fuoco cingono il loro incontro d’amore,  a 400mt slm. Da un paio d’anni, le nostre guide autorizzate continuano  ad accompagnare i turisti in piena sicurezza, per far sì che l’esperienza  sia sempre un’avventura in piena serenità, regalando un incomparabile spettacolo: la natura domina ed è la protagonista assoluta!

Ritornando verso il porto si attraversano i piccoli borghi di FicograndePiscità.

 Ma altrettanto suggestiva sarà l’escursione in notturna in barca per ammirare il ruggito del vulcano con il suo spettacolo attraverso eruzioni vulcaniche che con una regolarità incredibile stagliano i lapilli rosso fuoco, che con i suoi bagliori contro il nero del cielo danno vita a magnifici fuochi d’ artificio naturali!

 Stromboli tra Comus e Bacco

Come tutte le isole, anche Stromboli ha la sua tradizione culinaria: maccheroni al sugo di cernia, spaghetti al sugo di gamberi o al nero di seppia, zuppe di pesce immancabili   totani ripieni, spiedini di calamari ed involtini di pesce spada, rappresentano il must insieme all’insalata di capperi, la caponata di melanzane e le frittelle di cavolfiore. E Dulcis in fundo le golose e fresche granite,personalmente adoro quella di fichi di stagione, consigliata ovviamente a tutti i nostri clienti viaggiatori!!

 Il Cinema e la notorietà

Nel 1949 Roberto Rossellini gira “Stromboli Terra di Dio” che valse  un NASTRO D’ARGENTO A INGRID BERGMAN (1951) e quindi la immediata notorietà alle Isole Eolie finite sugli schermi cinematografici di tutto il Mondo, favorendo l’avvento del Turismo che è oggi il motore principale dell’economia Eoliana.

Proprio Stromboli fu “galeotto”   per l’amore che esplose da Rossellini e Bergman, scandalo che riempì le pagine dei rotocalchi dell’epoca. Rossellini, infatti, all’epoca condivideva la sua vita con Anna Magnani, che lasciò improvvisamente per l’attrice svedese, alla quale affidò la parte che in un primo momento era stata pensata proprio per l’ex compagna. La casa rossa, ospita le foto sul set che coinvolse la comunità locale, si ammirano all’Associazione Ingrid Bergman, gestita da Michele Giardulli e Gianluca Di Natale, che ha lì sede, dove dimorò l’attrice svedese. Bellissime anche le foto raccolte nel raffinato volume, pubblicato, Stromboli 1949.

Oggi purtroppo all’asta il nido dei due amanti di 220 mq in centro, a tutt’oggi testimonianza della “Dolce vita”.

Una curiosità: Jules Verne ha ambientato a Stromboli la fine del suo “Viaggio al centro della Terra”.

Ecosostenibilità- energia ed acqua

L’isola la si può visitare a piedi, in Mountain-bike o noleggiando uno scooter, perché il sapore della vacanza possa mantenere inalterate tutte le aspettative, solo i locali girano in Ape car a tre ruote … uno scatto retrò …

Le case bianche che punteggiano l‘isola,  sono caratterizzate da strutture a km 0 con u bagghiu, una terrazza eolica, coperta dal pergolato di cannizzi su travi in legno, che poggiano su  cilindrici pilastri e distinti da  bisoli, panchine in muratura tra le colonne per riposarsi.

Le passeggiate più emozionanti restano certamente quelle illuminate dalla luna piena, poiché le strade a Stromboli sono tutte senza la luce elettrica ed illuminate delle luci delle casette  e dalle torce che i viandanti portano con sé, affascinando di un alone misterioso ogni incontro

Inoltre l’isola di Stromboli, priva di una fonte di acqua dolce, la si raccoglie, nel periodo delle piogge, in dei pozzi appositamente costruiti, mentre delle navi cisterna provvedono al trasporto, dal porto di Milazzo, essendo il desalinizzatore insufficiente per i bisogni della popolazione soprattutto nel periodo turistico.

Il rapporto di Legambiente comunicava prima della pandemia che segnali di cambiamento anche da Stromboli erano già in moto, grazie  all’impianto fotovoltaico del borgo di Ginostra, da 100 kW, è collegato ad una mini-rete di trasmissione in bassa tensione interamente interrata, lunga 5 km. Grazie a questo sistema decentralizzato, che serve 140 utenze, il generatore diesel viene acceso soltanto a seguito di prolungati periodi di assenza di soleggiamento (e nei periodi di maggiore affluenza turistica).

Shopping:

Non si può lasciare l’isola senza aver fatto almeno un tour tra le botteghe di souvenir e metter in valigia qualche  pareo, pietre decorate, pomici, monili in pietra lavica…

Le Pietre di Stromboli, opera di Salvatore Russo, quotato scultore autodidatta, con mazzuola e scalpello, spugne abrasive e flessibili dai dischi diamantati ricava  premiati volti primitivi ed enigmatici dalle grandi pietre laviche raccolte in spiaggia, segno della forza della pietra vulcanica che sull’isola racconta la vita degli Strombolani.

Il profumo del gelsomino notturno, i colori delle albe e dei tramonti insieme alle strade illuminate dalle stelle ed il silenzio a volte interrotto dal fiato del vulcano con le sue esplosioni ed una Malvasia ai piedi di “Iddu” durante le sue magnifiche esplosioni serali, quasi come lo schermo di un proiettore, saranno precisamente i souvenir più belli da metter nel trolley alla vostra partenza insieme ad un gran desiderio di farvi ritorno.

 Paola F. J. Torrisi

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