Non è un segreto che il Sindaco di Messina Cateno De Luca voglia correre per la più ambita poltrona di Palazzo d’Orleans che lui definisce poltrona di “Sindaco della Sicilia. Ma ha annunciato che il suo ultimo giro di boa con questo mandato sarà il prossimo 5 febbraio. Dunque quali saranno gli scenari delle varie fazioni? Abbiamo fatto il punto con il Pd attraverso la voce del Segretario Cittadino e deputato all’Ars Franco De Domenico. C’è una discussione aperta attorno a un tavolo politico (con Pd, M5S, Art. Uno e movimenti civici), un contenitore che si chiama “Spazi di Confronto” e si è formato all’inizio del 2021 per trattare altri temi. Il Centrosinistra e il Civismo hanno avviato dei dibattiti per dare alla città in prospettiva delle dimissioni del Sindaco una alternativa a De Luca. Il denominatore comune è questo.
«I Cinquestelle saranno il principale riferimento del Pd e con loro si parla da tanto tempo – dice il Segretario -. Il Pd per come è strutturato in questo momento, per numero e qualità dei Consiglieri comunali presenti è il partito più consistente di opposizione a De Luca. Ne abbiamo 5 del Pd e due di Libera ME che riescono a mettersi d’accordo nelle votazioni in Consiglio e diventano il centro delle decisioni, quando invece il M5S si è ridotto a tre». A breve, ci sarà una riunione dello schieramento, a seguire un’altra con i Pentastellati. Non ci sono stati discorsi espliciti per portare avanti candidate donne piuttosto che uomini. Non si è indicata la deputata regionale Valentina Zafarana piuttosto che la nazionale Maria Flavia Timbro in quota Articolo Uno. «Deve esserci un sindaco bravo – afferma ancora De Domenico -. Scegliere prima il genere e poi la persona non ha senso. Può essere un soggetto capace donna o uomo. A me non sembra un criterio intelligente, soprattutto per rispetto alle donne». De Domenico dialoga con gli altri colleghi Ars del M5S Antonio De Luca e Zafarana. «Non abbiamo mai parlato di possibili candidati ma solo di dinamiche relative al Consiglio comunale». Tutti loro, compreso lo schieramento che fa capo a Domenico Siracusano (Art. Uno), hanno la consapevolezza che si debba ragionare insieme ma ad oggi non si è parlato con nomi sul tavolo. Nessuno vuole farsi trovare impreparato proprio perché sembra che De Luca stavolta si dimetterà davvero. Nella tradizione del PD per arrivare ad un nome di un candidato, si passa dalle Primarie che non vengono escluse ma possono provocare delle lacerazioni e invece è più corretto convergere verso un nome unico di livello, senza rischi di perdere pezzi di partito.
Dello stesso parere sembra essere anche Antonio De Luca. «Già da mesi i nostri principali interlocutori sono i rappresentanti del Pd M5S – interviene De Luca Cinquestelle -. Anche noi solitamente ci rivolgiamo alle Primarie ma online per evitare lo stress da misure Covid. Non credo faremo un nome prima di febbraio. Stiamo aspettando sentenze a cascata sul piano italiano, nonché l’elezione del Presidente della Repubblica che condizioneranno i nostri incontri. Ci sono inoltre pezzi di mondo del civismo che intendiamo valutare. C’è un portafoglio molto valido per aprirci alla città con i requisiti giusti e per capire quali sono gli assetti che possono stare insieme. Ancora, quale personalità può interpretare al meglio la campagna elettorale e ciò che già è emerso dai fatti politici, infine deve essere un piacevole narratore. Capace, intelligente ed onesta: grazie a Dio la possiamo scegliere tra uomo e donna. I contesti di provenienza e l’esperienza politico – amministrativa hanno un peso per tutti». I papabili potrebbero essere Zafarana che certamente non ha ricevuto proposte né ufficiali né ufficiose (come precisa lei stessa) e, perché no, il nazionale 5Stelle Francesco D’Uva o anche Timbro, nessuno escluso o ammesso nel Centrosinistra. Anche i riferimenti regionali, alla Camera e al Senato faranno spostare l’asticella decisionale.
«La scelta del Sindaco non viene fatta sulla base del sesso – commenta Elvira Amata Capogruppo di Fratelli d’Italia all’Ars -. Le scelte devono essere fatte in modo ponderato, in funzione delle capacità e validità delle persone. Io non amo le autocandidature per cui non mi metto in gioco e non ci sono stati ragionamenti comuni di una chiamata a candidarmi. Ragioniamo per step sulle candidature di maggio». Amata sostiene che il Centrodestra abbia sempre dialogato per essere coeso a cominciare dalle questioni palermitane a quelle nazionali. Ma soprattutto quando si affrontano le Amministrative e qualunque appuntamento elettorale, il Centrodestra si è mostrato unito e così sarà per le eventuali Amministrative, se ci saranno a maggio o in altro periodo. La comunicazione esiste regolarmente e verrà realizzata con i Segretari di partito che devono esercitare il loro ruolo e i deputati.
La Capogruppo Elvira Amata e la parlamentare nazionale Ella Bucalo sono responsabili provinciali del partito ormai da due anni, su nomina della leader Giorgia Meloni da metà gennaio 2020.
Anche per Forza Italia non se n’è discusso in maniera approfondita: solo voci di corridoio. A discernere gli sviluppi della logistica dei prossimi giorni è la deputata regionale Bernardette Grasso, nonché Segretaria Provinciale di Forza Italia di Messina e già Assessore regionale agli Enti Locali. Non mancano i due responsabili cittadini Giovanni Crimi e Pio Amadeo ma ci si muove con la supervisione dell’esponente di Rocca di Caprileone. «Entro oggi – 7 gennaio, si stabilisce quando convocare il partito a Palermo la prossima settimana, alla presenza del nostro Coordinatore Regionale Gianfranco Miccichè – denota la forzista – per capire quali accordi prendere con la Coalizione e ottenere un’unica direzione con i tutti i deputati e segretari di FI. Seguiremo la linea di Palermo dopo aver compreso se De Luca rispetterà la data in cui rassegnerà le dimissioni. Se a Messina dovesse nascere qualcosa di diverso, parlarne sarebbe prematuro. Faccio capo sempre a Palermo. Non ci siamo confrontati con gli altri elementi della compagine ma il nostro Tavolo Interno non può prescindere da loro. La riflessione di allargare ad altre forze politiche (Lega, Fratelli d’Italia, Udc e Moderati) verrà attuata nella sede del capoluogo o anche a Messina e non c’è alcuna limitazione, come rivela la Segretaria provinciale. «Mai ragionamenti divisi ad alcun livello da Roma al messinese – aggiunge -. L’esempio è stato dato per le ultime elezioni amministrative che si sono svolte a Barcellona e a Milazzo che sono i comuni con il più alto numero di abitanti a Messina, dove abbiamo partecipato compatti, come disposto dal nazionale. I nomi dei candidati a sindaco non nascono dal singolo ma dalla Coalizione, soprattutto in un tavolo non ancora aperto».
A confermarlo è la deputata nazionale Matilde Siracusano che dichiara: «Cateno non si sa mai cosa faccia fino alla fine. Il mio percorso ha portato dei risultati utili e potrei continuare ad essere utile in Parlamento. Però io faccio quello che serve nei confronti del partito. Se dovessi essere chiamata dalla Coalizione, si deciderà». De Luca aveva espresso le sue simpatie per Siracusano ma, allo stesso tempo, propende per qualcuno della sua squadra come il Vicesindaco Carlotta Previti. Anche perché se lui diventasse Presidente della Regione non rinuncerebbe a fare il Presidente del Civico Consesso (mansione che risulta compatibile e che a quanto pare desidera molto). Siracusano ritiene che tutto dipenda dal programma che De Luca presenterà per la Regione.
Per quanto riguarda la Lega, è vero che il partito stia spianando la strada con riunioni a livello locale e regionale, dove rispettivamente abbiamo come riferimenti il Capogruppo all’Ars – il barcellonese Antonio Catalfamo e il Capogruppo del Consiglio Comunale di Messina Placido Bramanti ma si sta esaminando la posizione da tenere sui temi nazionali. Abbiamo raggiunto telefonicamente proprio Bramanti. Ancora sembra lontano un nome per la sindacatura peloritana e, soprattutto, nelle file di Matteo Salvini. Ma anche in questo ambito, si confluirà nella volontà di una alleanza di Centrodestra.
Marcella Ruggeri