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Castelbuono, un borgo nel Parco delle Madonie che ammira il mare | Sicilia Magazine
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Castelbuono, un borgo nel Parco delle Madonie che ammira il mare

Castelbuono, incastonato nel meraviglioso Parco delle Madonie che guarda al mare, vicino alla rinomata Cefalù, è uno dei borghi più belli d’Italia.

Le vette delle Madonie, nella Sicilia settentrionale, con i loro duemila metri, sono le più alte della Sicilia, dopo l’Etna. Un tesoro ambientale, botanico e geologico, un vero incanto  paesaggistico.

 A mano a mano che si sale, olivi, frutteti e campi di grano lasciano il posto a boschi di faggi e lecci, a querce, olmi, sugheri, castagni, agrifogli e roveri che si alternano a pendii rocciosi, mentre in primavera splendide fioriture illuminano il paesaggio. Ed è proprio tra queste fotografie che si colloca Castelbuono, con il suo Castello medievale e la splendida cappella secentesca di Sant’Anna.

Il maniero ha pianta genericamente quadrangolare con 4 torri angolari, la planimetria del castello risente del fatto che l’attuale edificio è stato impiantato su un precedente castrum tardo duecentesco del quale si sono trovate imponenti murature e numerose arciere nei recenti lavori di restauro (2000).

Cuore pulsante del maniero è la Cappella Palatina di Sant’Anna, riccamente decorata con gli stucchi di Giuseppe e Giacomo Serpotta su fondo in oro zecchino. La decorazione, commissionata nel 1684 da Francesco Rodrigo Ventimiglia ai maestri dell’arte dello stucco, presenta un tripudio di putti giocosi, drappeggi svolazzanti e un vocabolario di creature immaginarie fitomorfe e zoomorfe, esemplari di una natura bizzarra e misteriosa. Dietro la grata d’orata è custodito il reliquiario con il teschio di Sant’Anna, esposto al popolo esclusivamente nei tre giorni della festa, che ha inizio il 25 luglio con l’apertura del cancelletto e si conclude con la processione solenne del 27 luglio e la benedizione impartita al paese dal balcone della torre sud-ovest del castello, dimora della Santa. La cappella palatina è posizionata al terzo piano del castello dei Ventimiglia in Castelbuono. Fu costruita quasi due secoli dopo il momento del trasporto (1683) della Sacra Reliquia Di Sant’Anna per volere del conte Giovanni Ventimiglia , che volle in questa cappella tutto lo sfarzo e la grandiosità possibile, naturalmente la fede e la devozione cittadina era immensa e s’accentuò anche grazie alla proclamazione della Santa come patrona del centro cittadino. La cappella ha forma rettangolare con particolare concentrazione di sfarzo nei pressi dell’altare maggiore,  sopra cui è posta la sacra reliquia.

 

Presidio Slow Food: La Manna e l’alta pasticceria

La manna, presidio Slow food, conosciuta già nell’antichità –  la si legge già  in un documento del 1239 di Federico II,  è il prodotto che si ottiene dalla solidificazione della linfa elaborata che fuoriesce, durante la stagione estiva, dalle incisioni praticate sul fusto e sulle branche principali di alcune specie di frassino del genere Fraxinus . La manna può essere utilizzata come dolcificante naturale e poiché il suo componente principale è il D-Mannitolo, un alcool esavalente incolore, inodore e di sapore zuccherino noto anche con il nome di “Zucchero-di Manna”, sembra ben tollerata dai diabetici, quindi, ingrediente in linea con le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e le tendenze della moderna scienza dell’alimentazione.

La manna viene utilizzata in numerose ricette cosmetiche perché emolliente e trova impiego in formulazioni per la pelle sensibile e anti-età, secondo la Sacra Bibbia, proviene dal cielo ed è un dono di Dio, da luglio a settembre i contadini estraggono la linfa con precise incisioni (“ntacche”) sulla corteccia degli alberi. Il liquido secreto solidifica rapidamente sotto l’azione del sole, dando origine a piccole stalattiti bianche (i “cannoli”) ricche, appunto di straordinarie proprietà.

 

Ecosostenibilità: la raccolta differenziata con gli asinelli

Tutte le case del centro storico di Castelbuono sono sviluppate in altezza e al piano terra, solitamente, c’è un living con un grande portone.
Un tempo le famiglie  vi tenevano l’asino o il mulo, poi  degradata la civiltà contadina  si pensò nel 2007 di far  tornare utili  le asinelle per fare la raccolta differenziata porta a porta, sistema non inquinante ed economico, facendo diventare il paese di Castelbuono  uno dei comuni virtuosi ed attirando tante famigliole con i bambini ad ammirare le collaboratrici degli operatori ecologici.

Trekking, musica e sentieri unici al mondo

 Dal 17 al 27 luglio si festeggia Sant’Anna, patrona del borgo e ad agosto è diventato imperdibile per gli amanti del Jazz, l’ormai famoso e acclamatissimo Castelbuono Jazz Festival

Per gli appassionati di equitazione, sia Castelbuono che l’interno del Parco delle Madonie, sono il teatro verde dove poter rilassarsi con passeggiate a cavallo.  A poca distanza per gli amanti del trekking, un breve ma intenso è il sentiero che porta agli alberi monumentali, un cammino dove si ergono alberi che hanno centinaia di anni, molti metri di diametro e più di venti metri di altezza. Si prosegue lungo il sentiero che porta a Case Passo Canale e, continuando lungo il sentiero alle pendici di Monte Ferro, si raggiunge Piano Pomo dove, tra querce, faggi e aceri è possibile ammirare gli Agrifogli Giganti, esemplari unici al mondo, alti più di 15 metri. Un’altra escursione da non perdere conduce invece al fiume Pollina ed alle suggestive Gole di Tiberio.

Le dolcezze di Castelbuono

La Testa di turco di Castelbuono è un dolce al cucchiaio, simile al biancomangiare siciliano, con forti influenze arabe, che viene preparato per le feste di Carnevale, composto da sottili strati di sfoglia di pasta fritta, addolciti da crema di latte esaltata da cannella e dai limoni di Sicilia, da accompagnare con Marsala secco o  un liquore al fico d’india.

Cari viaggiatori… vi aspettano emozioni ed  i luoghi di uno dei borghi più belli d’Italia!

Paola F. J. Torrisi

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