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La riserva naturale orientata della foce del Belice | Sicilia Magazine
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La riserva naturale orientata della foce del Belice

Al confine tra Castelvetrano e Menfi si estende la riserva naturale Foce del Belice, lungo la foce dell’omonimo fiume che nasce a circa 50 km in provincia di Palermo.

Un luogo incantevole tra natura selvaggia, dune di sabbia e sciabordio di onde che fanno da colonna sonora al silenzio, protagonista assoluto!

Un luogo con un fiume che sfocia in mare attraversando una spiaggia fatta di sabbia fine e dorata, a poca distanza dal parco archeologico  più grande d’Europa, quello di Selinunte.

A rendere il luogo ancora più magico contribuisce l’antica linea ferroviaria dismessa intorno agli anni ’60, con i suoi binari, i caselli ferroviari ed il ponte, nascosti tra la vegetazione mediterranea della vecchia Castelvetrano- Sciacca.

La riserva è raggiungibile da  Marinella di Selinunte, dove due sentieri, uno in terra battuta ed uno con una pedana di legno offrono la possibilità di scelta al viaggiatore di attraversare la riserva naturale.

Limitrofi si trovano 2 lidi con una rigogliosa vegetazione, la spiaggia Le Solette  offre uno scenario insolito: la vista di vigneti che arrivano fino quasi al mare, ciò tipico delle isole minori siciliane.

La spiaggia, distante abbastanza dalla riserva è raggiungibile anche in auto.

Anticamente le dune sabbiose con i loro colori ambrati, tipicamente degli spazi desertici, caratterizzavano quasi interamente il litorale mediterraneo dell’isola, oggi a causa dell’intervento umano ne rimane un piccolo lembo residuo caratterizzato da costa aspra, scolpita e levigata dal mare con le sue infinite tonalità dal verde al blu.

La riserva istituita nel 1984 si estende  per 241 ettari di cui 129 riserva vera e propria in zona A a cui si aggiungono 112 ettari di preriserva in zona B.

Una zona  ricca di rara vegetazione palustre.

Il fiume Belice, un tempo navigabile, per millenni via di comunicazione tra  la costa e l’interno, con un corso d’acqua pescosissimo, alimentava il mulino vecchio di origine romana, ancor oggi visitabile seguendo una stradella che costeggia il fiume dipartendosi dalla vecchia statale per Menfi.

La Riserva percorribile a piedi o in mountain bike vi inebrierà con la sua macchia mediterranea come il Lentisco, la Palma nana e l’Euforbia, sulla spiaggia i fiori gialli dell’Asterisco marittimo, quelli rosa del Limonium.

La foce del fiume è caratterizzata da cespugli di Giunco pungente, Lisca maggiore e Typha latifolia.

Nella preriserva troviamo una macchia sempreverde caratterizzata da specie vegetali quali il cappero, l’asparago spinoso ed il carrubo, ingredienti fondamentali di piatti succulenti della cucina siciliana.

L’area protetta ospita anche una ricca avifauna, stormi di uccelli migratori quali Aironi, la Ghiandaia marina,  la Gallinella d’acqua e l’Averla capirossa. Nella spiaggia la tartaruga Caretta-caretta.

Una riserva pronta ad accogliere il turista che vuol trascorrere il suo tempo libero non solo a contatto con la natura, quella vera e selvaggia, ma ritrovare se stesso in uno spirito di autentica immersione tra fauna e vegetazione locale.

Paola F. J. Torrisi

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