RICEVIAMO DA Fe.Ba.Si (federazione bande Siciliane) E PUBBLICHIAMO
C’era una volta il 2×1000: era un aiuto che ogni cittadino poteva dare alle Associazioni Culturali in
un modo semplice, e che non gli costava nulla. Bastava solo che egli scrivesse il codice fiscale
dell’Associazione desiderata sulla propria dichiarazione dei redditi e, a distanza di due anni, lo
Stato versava a detta Associazione una parte delle tasse pagate dal probo cittadino.
C’era una volta il 2×1000, creato nel 2016, per essere dimenticato nell’anno successivo dai nostri
governanti. Venne poi rivitalizzato nel 2021, per aiutare le Associazioni Culturali così duramente
provate dalla pandemia.
Ma nel 2022 i nostri governanti si dimenticarono ancora di esso, tornando a mettere in difficoltà
proprio quelle realtà così decantate, tramite spot, dall’allora Ministero della Cultura: “C’è un
patrimonio da portare alla luce, c’è un patrimonio da tutelare, c’è un patrimonio da restaurare,
c’è un patrimonio da studiare… e c’è un patrimonio che continua a sorprendere. È il tuo
patrimonio culturale”.
Ma forse avevamo equivocato, e non ci si riferiva alle nostre Associazioni Culturali di base, tra le
quali le Bande Musicali, le Orchestre a plettro, le Orchestre Sinfoniche amatoriali, i gruppi Folk
musicali, i Cori… insomma, alle Associazioni Musicali Amatoriali…
C’era una volta un interesse per le attività culturali, tant’è che un Ministro della Cultura così
dichiarò al termine del Consiglio dei Ministri che approvò il disegno della legge di bilancio per il
2022: “Le politiche culturali sono centrali nelle scelte di politica economica del governo”.
E diceva ancora: “Dal potenziamento dei fondi per il cinema e l’audiovisivo, alle nuove risorse
per contrastare lo spopolamento dei borghi e dei piccoli centri delle aree interne, alle norme per
biblioteche, archivi e librerie, ai fondi per la tutela del patrimonio culturale, al sostegno al
reddito per i lavoratori dello spettacolo fino alla proroga del bonus facciate, seppur rimodulato al
60% per il 2022, tutti i settori culturali vedono crescere l’investimento e l’intervento dello Stato”.
Potenziamento per tutti i settori, meno il nostro: e infatti il 2×1000 quest’anno non c’è più.
C’erano una volta le Associazioni Culturali: adesso alcune di esse non ci sono più, e altre
seguiranno lo stesso destino.
Scomparse: nel silenzio generale, nell’indifferenza di tutti… brutalizzate da una burocrazia che
aumenta sempre più, da norme che ci costringono a diventare sempre più simili a società che ad
attività amatoriali, da vincoli, da contributi che spariscono, da spese che aumentano, responsabilità
che aumentano, sanzioni che aumentano…
Un delitto culturale di massa sta avvenendo, e nessuno si adopera per evitarlo…
C’era una volta… e adesso non c’è più…