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Filicudi, pura magia tra cielo e mare | Sicilia Magazine
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Filicudi, pura magia tra cielo e mare

La più lontana delle “7 sorelle” delle isole Eolie, chiamata anticamente Phenicusa, si trova sospesa tra il cielo ed il mare, dove “qui senza giorni, né ore è solo un riflesso la percezione di me. Così resto fermo dinanzi al buon cielo l’indice sulle labbra sperando che il mondo mi abbia oltrepassato”, così scrive il fotografo Giovanni Gastel .

Con un’ anima discreta, l’isola richiama a sé, soprattutto, coloro i quali scelgono una vacanza slow all’insegna del relax d’estate,  ma diventa magica d’inverno agli occhi di chi può godere della sua veste reale, quotidiana, con le passeggiate lungo le antiche mulattiere… pura poesia.

Un’isola silenziosa che si erge dal mare, un paradiso naturale, la forza magnetica dei suoi vulcani spenti,  gli scarsi collegamenti alla terra ferma, la rendono ancora più magica attraverso il ritmo lento, una natura selvaggia ed una libertà che lascia scoprire la propria essenzialità.

Tra i tetti bianchi che in contrasto con il blu intenso del mare, dipingono un quadro infinito, il vento, nella stagione autunnale ed a volte in estate, quando soffia insistentemente diventa il protagonista indiscusso.

 

Rifugio di VIP e di chi trova conforto nell’assenza della vita frenetica e nella tradizione eoliana,  regala al turista all’interno delle abitazioni anche piastrelle di ceramica invetriata, ricercata accoglienza, arrivata sull’isola da mercanti napoletani, durante il Regno delle due Sicilie come scambio per acquistare  Malvasia e  capperi.

Filicudi tra la macchia mediterranea offre rigogliosi cespugli di odoroso rosmarino, fichi d’india,  fichi, erbe aromatiche e selvatiche come una pennellata di colori che si aggiungono alla tavolozza della natura.

Appena sbarcati sull’isola con l’aliscafo al porto troviamo una spiaggia di ciottoli di origine vulcanica arrotondati nei millenni dallo sciabordio delle onde del mare.

La superficie dell’isola è interamente terrazzata, degni di nota i borghi abbandonati di Zucco Grande o Siccagni traccia indelebile prima dell’invasione della fillossera e della grande emigrazione verso gli Stati Uniti e soprattutto verso l’Australia, quindi totalmente agricola la vocazione dei primi insediamenti del secondo millennio a.C., come testimoniano le tante terrazze, oggi chiamate “lenze”, che venivano ricavate attraverso la costruzione di muretti a secco, oggi Patrimonio Unesco, riuscendo a strappare terra coltivabile all’isola.

Non distante dal porto si trova il promontorio di Capo Graziano, dove è possibile ammirare ancora le fondamenta delle capanne di epoca preistorica, si tratta, per l’appunto, del villaggio di Capo Graziano. Anche il villaggio di Filo Braccio è facilmente raggiungibile a piedi.

Un must è un giro in barca per ammirare paesaggi al di fuori dalle rotte più navigate,  con le caratteristiche spiagge  di ciottoli e calette.

La spiaggia di Pecorini, la grotta del Bue Marino che un tempo si pensa fosse rifugio di mostri marini, lo scoglio La Canna, un grande obelisco,  un faraglione di basalto che ad alcuni fa pensare al profilo di una Madonna con bambino e che ospita la famosa lucertola nera delle Eolie sono gli highlights.

Nei fondali marini intorno al promontorio di Capo Graziano si trova un museo sottomarino accessibile solo ai sub più esperti: si tratta di nove relitti adagiati sul fondo del mare a causa dei naufragi in antichità dovuti a una secca qui presente.

La spiaggia di Pecorini, la grotta del Bue Marino che un tempo si pensa fosse rifugio di mostri marini, lo scoglio La Canna, un grande obelisco,  un faraglione di basalto che ad alcuni fa pensare al profilo di una Madonna con bambino e che ospita la famosa lucertola nera delle Eolie sono gli highlights.

Nei fondali marini intorno al promontorio di Capo Graziano si trova un museo sottomarino accessibile solo ai sub più esperti: si tratta di nove relitti adagiati sul fondo del mare a causa dei naufragi in antichità dovuti a una secca qui presente.

La più piccola biennale  d’arte al mondo

Filicudi ospita artisti e intellettuali con la Biennale  la più piccola manifestazione artistica del mondo che si svolge una notte di metà agosto sotto il meraviglioso cielo stellato che fa da cornice.

La Biennale di Filicudi nasce da un’idea di Jaques Basler, Francesco Pessina, Franco Menna e Marcel Cordeiro nell’estate del 1995. Quattro artisti, non nativi, ma che giunti sull’isola separatamente fra gli anni Settanta e sul finire degli anni Ottanta, qui si sono sentiti a casa, tanto da desiderare di condividere la loro arte insieme a tutti gli altri artisti presenti sull’isola.

Ecosostenibilità

Filicudi WildLife Conservation 

Il Pronto Soccorso Tartarughe Marine di Filicudi è stato istituito dall’associazione Filicudi WildLife Conservation nel 2009 per far fronte alle innumerevoli casistiche di tartarughe marine trovate in difficoltà nelle acque dell’Arcipelago Eoliano. L’associazione organizza campi di ricerca e di eco-volontariato che consentono ai partecipanti di prendere parte alle attività di ricerca e conservazione su cetacei e tartarughe marine, ma anche fantastiche escursioni ed  eventi di educazione ambientale.

 Ambiente

La popolazione, poco più di 200 abitanti, è distribuita tra i centri di Filicudi-Porto, Valdichiesa, Pecorini, Pecorini a mare, Canale e Rocca di Ciauli, collegati dall’unica strada asfaltata e da una fitta rete di strade pedonali, completamente prive di illuminazione pubblica, qui manca l’acqua corrente, in attesa di costruire un impianto dissalatore,  la si trasporta tramite navi cisterna, esattamente come a Stromboli, avendo molta attenzione per l’ambiente.

 

 

 

Food& wine

Le ricette tipiche locali sono legate ovviamente al territorio e vi faranno scoprire o riassaporare i sapori autentici  legati alla terra e al mare: Spaghetti olive capperi, cous-cous di pesce, spaghetti al nero di seppia, cernia al forno, totani ripieni al sugo, frittata di menta e nipitella e  Rapuddi saltati in padella, ovvero la Brassica Fruticulosa, un tipo di verdura endemica diffusissima nelle eolie ed in particolare a Filicudi, per poter assaporare un sapore autentico!

Spicchitedda filicudari, autentica pasticceria artistica a base di vino rosso cotto, mandorle tostate, chiodi di garofano ed agrumi accompagnati da un ottimo bicchiere ghiacciato di  Malvasia è il nostro arrivederci a Filicudi, con un leggera brezza che vi abbraccia ed una luce fatta solo di stelle dove nella memoria del viaggio vi accompagnerà, come scriveva D’Annunzio “l’incanto del silenzio dove l’anima mia si cullava “.

 

 

 

Paola F. J. Torrisi

 

 

 

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