Sorge nel cuore della Sicilia su una collina interna, ad est del fiume Salso, a 553 metri s.l.m., a 93 km da Agrigento. Numerose fonti fanno derivare il nome Mazzarino da “Mazzara” per deformazione dall’antico toponimo “Makterium”. Il centro si formò in età medievale attorno ad un castello di origine araba, del quale oggi si trovano solo pochi resti. Nel 1143 Manfredi fu il primo signore di Mazzarino. Nel 1304 passò sotto alla dinastia dei Branciforte, fino all’abolizione della feudalità, nel 1812. Infine nel 1818 fece parte della provincia di Caltanissetta, considerata la perla del barocco siciliano della provincia nissena per la bellezza delle sue chiese e non solo. Una particolare menzione merita, nella storia di Mazzarino, la figura di Carlo Maria Carafa (1650-1695) che si adoperò durante la sua signoria per l’attuazione di importanti riforme quali l’istruzione gratuita e l’introduzione della stampa mediante l’impianto di tipografie nel paese.
Mazzarino è stato dichiarato centro d’arte ed al turista può offrire diversi spunti per una visita, come il castello, noto come “u Cannuni”, con l’unica torre cilindrica, quasi “cannone”, che si erge verso il cielo. Di origini romano-bizantina, il castello subì nel corso dei secoli numerosi rifacimenti. È stato anche set del famosa serie televisiva La piovra.
Da vedere anche Palazzo Alberti uno degli edifici di maggiore valore architettonico, Il Convento dei Padri Carmelitani e la Chiesa di Santa Maria del Monte Carmelo che sorgono sulla piazza centrale della città. Altro sito di suggestiva bellezza, tra le 25 chiese, è la Chiesa di San Ignazio con annesso il Collegio dei Gesuiti, sede del museo dedicato a “Carlo Maria Carafa”, la chiesa restaurata recentemente ha un bellissimo organo privo di canne collocato nella cantoria ultimata nel 1734. Inoltre si possono ammirare anche la chiesa di Santa Maria della Neve, la chiesa dei Padri Cappuccini, la chiesa della Madonna del Mazzaro patrona della città che si festeggia nel mese di settembre.
Area Archeologica di Sophiana
Il Monte Bubbonia ospita una particolare Area Archeologica a Mazzarino che si estende su una collina di 595 metri. Un ricco patrimonio storico-culturale è emerso dagli scavi archeologici condotti negli anni.
Questa zona, sita in un punto strategico della Sicilia, permetteva di controllare le vie di penetrazione commerciali e comunicative, al punto da far nascere una vera e propria Acropoli. Da quest’Area Archeologica a Mazzarino si gode di un panorama mozzafiato dove l’intreccio di colori rende magici i paesaggi. In lontananza si vede Gela, la zona costiera che si estende fino a Camarina, il Monte Navone, Piazza Armerina, Caltagirone e Butera. Posto a Sud della strada provinciale per Mazzarino, l’insediamento romano di Sophiana, scavato tra il 1986 e il 1990, mostra una continuità di vita dall’ età proto – imperiale al III secolo d.C., sul finire del quale subì una violenta distruzione. In questa fase l’abitato, difeso da una cinta muraria, presentava una struttura urbanistica regolare con isolati modulari, divisi da strade basolate lungo le quali si attestavano, oltre a vari edifici di destinazione abitativa e commerciale, un complesso termale e una domus gentilizia del tipo “ a peristilio”. Durante il IV secolo d.C., nell’età di Costantino, il sito venne ricompreso all’interno di un enorme latifondo, esteso per oltre 1500 ettari a Est della foce del fiume Gela, e identificabile, in base al rinvenimento di numerosi bolli laterizi con iscrizioni PHIL SOPH, proprio con i praedia Philosophiana ricordati dalle fonti antiche.
Le numerose iscrizioni rinvenute tra le necropoli e l’abitato mostrano che in età tardo-antica gli abitanti del complesso adoperavano ancora la lingua greca e professavano il cristianesimo anche se era presente nel sito una piccola comunità ebraica.
Tipicità
La città presenta una vasta gamma di prodotti enogastronomici come: mandorle, olive e uva dalla quale vengono ricavati prodotti tipici paesani. Durante particolari feste del paese le massare creano vari prodotti culinari come: u turruni, la cuccia (piatto fatto da ceci e frumento), li frazzudda, le sfingi, i cuddureddi . La tradizione si tramanda di generazione in generazione conservando le preziose tradizioni.
Parlando di arte e cultura non possiamo non citare l’iniziativa della Farm Cultural Park di Favara, che da poco ha aperto una sede a Mazzarino. Battezzata The Embassy of Farm, il progetto di rigenerazione urbana combatte l’abbandono dei piccoli borghi siciliani.
Per gli amanti delle tradizioni locali e degli eventi che mettono in contatto il turista con la comunità, vi farà scoprire quel turismo lento che doma la fretta, godendo anche del tempo libero, senza la necessità di riempirlo a tutti i costi!
Le festività natalizie mazzarinesi sono sicuramente un periodo dell’anno in cui il calore dei cittadini si fa sentire particolarmente. Dal 16 dicembre al 6 gennaio vengono costruite le “ninnareddi”, nonché presepi viventi realizzati con canne e rami di pino, distribuiti per tutto il paese. Vengono decorati minuziosamente e animati con musica tipica e possibilità di degustazione dei prodotti natalizi tipici del luogo come piatti a base di cardi, cavolfiore e spinaci, o dolci come cuddureddi, mustazzoli, rizzariddi, minnulini e le lumere.
Tipiche e rigorosamente fatte in casa sono le Vrazzudda (braccetti), un dolce dalla tipica forma di piccole braccia “Vrazzudda” in siciliano, che può essere ricoperto di zucchero o di miele.
Eccovi la ricetta!
Ingredienti
500 g acqua
500 g latte
500 farina 00
1 cucchiaio di zucchero
1 cucchiaio di olio
un pizzico di sale.
Procedimento:
in una casseruola unire l’acqua, il latte e il cucchiaio di zucchero, mescolare e porla sul fuoco moderato. Quando inizia a fare le bollicine, togliere dal fuoco e aggiungere il cucchiaio di olio e il sale, mescolare e, a poco a poco, unire la farina mescolando sempre con una frusta a mano. Quando avrete messo tutta la farina ponete la casseruola sul fuoco moderato mescolare con un cucchiaio fin quando il composto diventa un pò solido. Quindi, versare su un tagliere precedentemente oliato e fare raffreddare. Quando è freddo al punto di poter maneggiare il composto, prendete della pasta e formate dei piccoli grissini che poi accavallerete a forma di e, friggere in olio bollente, infine spargere con zucchero a velo o miele.
Mazzarino appartiene a quel turismo ricco di storia, tradizioni, natura degli shorts break, in passato snobbato perché viaggi di prossimità e grazie alla pandemia Covid-19 riscoperto, che desidero porre all’attenzione ed evidenziare per invogliare sia i turisti locali che gli stranieri a scoprire Un’Altra Sicilia!
Paola F. J. Torrisi