Ogni anno, il 14 e il 15 luglio, Palermo si ferma. Si trasforma. E si raccoglie intorno a una figura che non è solo religiosa, ma profondamente culturale, civile, affettiva: Santa Rosalia, la “Santuzza” che nel XVII secolo salvò la città dalla peste e da allora veglia su di essa come simbolo di rinascita e speranza.
Il 401° Festino ha superato la soglia dei quattro secoli, ma conserva intatto il suo spirito originario: una miscela potente di fede popolare, tradizione storica e partecipazione collettiva. E in un tempo in cui le identità locali sembrano spesso offuscate dalla velocità del presente, Palermo rinnova il suo patto con il passato, trasformandolo in futuro.
Un rito collettivo: tra celebrazione, riflessione e comunità
Il momento più intenso si è vissuto il 15 luglio con la Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dall’arcivescovo Corrado Lorefice, nella Cattedrale affollata da fedeli, autorità civili, militari e rappresentanti delle istituzioni. Nell’omelia, Lorefice ha toccato corde profonde, rilanciando l’attualità del messaggio cristiano attraverso la figura della Santa: «Rosalia è viva, è con noi. Non è un ricordo da venerare, ma una presenza che ci spinge ad agire, ad amare, a servire.»
Le parole dell’arcivescovo si sono fatte invito aperto alla città, ma anche a tutta la Sicilia: trasformare la fede in azione, la devozione in solidarietà, la memoria in cammino. Un richiamo forte, soprattutto alle nuove generazioni, affinché Santa Rosalia non resti relegata al folclore ma diventi motore di impegno civile.
Le tappe del Festino: fede, spettacolo e identità
Il Festino è un evento complesso e strutturato, che si sviluppa su più livelli e in diversi momenti. Le sue tappe principali sono:
- 14 luglio, la sera del carro trionfale: il cuore spettacolare della festa. Un imponente carro scenografico, che ogni anno assume forme nuove, attraversa via Vittorio Emanuele in un corteo animato da attori, danzatori, giochi di luce e musica. È la narrazione simbolica della liberazione dalla peste, con la Santuzza che guida il popolo verso la salvezza. La serata si conclude con i tradizionali fuochi d’artificio sul Foro Italico.
- 15 luglio, la dimensione spirituale: dopo l’impatto emozionale del corteo, il giorno successivo è dedicato alla riflessione e alla preghiera. Il Pontificale in Cattedrale è il momento culminante del legame tra la città e la sua patrona. Segue, nel pomeriggio, la Processione delle Reliquie, durante la quale l’urna d’argento contenente le spoglie della Santa viene portata per le vie del centro storico, tra ali di folla silenziosa e commossa.
Un’occasione per tutta la Sicilia
Non è un evento solo per i palermitani. Il Festino è una delle principali espressioni identitarie dell’intera Sicilia, capace di attirare ogni anno migliaia di visitatori da ogni provincia. È un’occasione unica per immergersi in una delle tradizioni più autentiche dell’isola, tra liturgia e spettacolo, cultura popolare e spiritualità.
Il messaggio lanciato da monsignor Lorefice è chiaro: non si tratta solo di custodire una tradizione, ma di viverla. Santa Rosalia non è un monumento del passato, ma una forza vitale che interroga la città: «Che comunità vogliamo essere? Come possiamo costruire un futuro più giusto, solidale, umano?»
Un’eredità che continua a parlare
Il 401° Festino non è solo una commemorazione, ma un segno di continuità culturale. In un tempo dove tutto sembra sfuggente, Palermo – e con essa la Sicilia – ribadisce, attraverso Rosalia, la forza delle proprie radici.
Un popolo che sa chi è, sa anche dove andare.
E il cammino, come ogni anno, inizia sotto lo sguardo silenzioso e potente della Santuzza.