Partiti da Messina fino a Camporotondo Etneo (provincia di Catania) per far gareggiare i propri purosangue: ma un incidente ha interrotto una corsa clandestina.
La scena richiamava quella di un film: calessi trainati da cavalli al galoppo, motori rombanti di moto e scooter che facevano da pubblico e da cornice, e un gruppo organizzato che aveva dato vita all’evento non autorizzato.
Tutto si è svolto nei pressi delle “piscine” di Camporotondo Etneo, luogo già noto per analoghe gare illegali. I protagonisti – due “driver” messinesi di 50 e 37 anni – sono stati denunciati per aver realizzato una manifestazione sportiva senza permesso.
L’inizio della fine della corsa è stato un contatto tra cavalli e mezzi a due ruote: ne è scaturito un incidente. Fortunatamente il cavallo coinvolto non ha riportato ferite gravi, ha ripreso a correre subito dopo; tuttavia le forze dell’ordine, grazie al video registrato da giovani presenti, sono intervenute tempestivamente.
La Questura di Catania ha attivato la Squadra a Cavallo e controllato stalle e scuderie nella zona per verificare l’origine degli animali, i mezzi utilizzati e le modalità dell’organizzazione. Dalle analisi è emerso che i due cavalli in gara — purosangue inglesi di 5 e 10 anni, stimati attorno ai 15 000 euro — provenivano rispettivamente dalla Francia e dall’Italia e risultavano “scarti di pista”: non più idonei a competizioni ufficiali, ma utilizzati lo stesso per corse clandestine su terreni piani o in salita, su distanze di circa 1 000 o 2 000 metri.
I cavalli sono stati sottoposti a vincolo giudiziario a disposizione dell’autorità, e i due indagati sono stati deferiti alla Procura della Repubblica Distrettuale di Catania che ha coordinato le indagini fin dall’inizio.

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