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Nuovi mezzi sullo Stretto di Messina, oltre 30 milioni per il 2022. Ma «nessun cenno alla vertenza Blu Jet» | Sicilia Magazine
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Nuovi mezzi sullo Stretto di Messina, oltre 30 milioni per il 2022. Ma «nessun cenno alla vertenza Blu Jet»

Navi più ecologiche potranno viaggiare sullo Stretto di Messina incrementando l’attuale flotta disponibile e la capacità di approdo. Passeggeri e merci potranno godere di un miglioramento della mobilità nell’arco di un triennio (2021-2023) grazie al decreto del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile, approvato qualche giorno fa dal Cdm, che assegna 37 milioni di euro. Si realizzeranno infrastrutture per accrescere gli scambi commerciali e i trasporti tra le Aree Metropolitane di Reggio Calabria e Messina. Il mantenimento della continuità territoriale da e per la Sicilia è sempre stato un nodo cruciale per questo territorio maltrattato.

Risorse del Governo e valore sociale

I fondi destinati dal Governo all’Autorità di Sistema portuale dello Stretto ammontano a 2 milioni di euro per il 2021, a 30 milioni di euro per il 2022 e a 5 milioni di euro per il 2023 per compiere interventi infrastrutturali necessari per l’aumento della capacità di accosto sia per i traghetti sia per i servizi ai pendolari. Questa operazione determinerà grossi vantaggi e ricadute sociali notevoli, visto che circa 10 milioni di passeggeri, circa 1 milione 800mila autovetture e 400mila mezzi pesanti circolano ogni anno tra i Porti di Messina, Villa San Giovanni e Reggio Calabria.

Le critiche dei sindacati Cgil e Uil

Il decreto rivolto ai collegamenti marittimi per i pendolari tra le due sponde non può che essere accolto positivamente anche dalle Segreterie dei sindacati Filt Cgil e Uiltrasporti Messina. «Ma non è sufficiente – dicono – in mancanza di risposte concrete in merito alla qualità del servizio offerto dal vettore pubblico. Senza contare le condizioni di un naviglio obsoleto e inadeguato alle necessità dell’utenza e al delicato servizio di traghettamento veloce nell’Area dello Stretto».
«Da anni ormai le proteste di sindacati e indotto restano inascoltate dal gestore pubblico e dal Governo centrale – continuano Filt Cgil e Uiltrasporti – e si garantisce un servizio di continuità territoriale utilizzato giornalmente da migliaia di utenti, solo grazie alla professionalità dei lavoratori marittimi. Il loro impiego avviene con mezzi navali veloci in gran parte a noleggio e spesso poco adeguati agli standard necessari per l’Area dello Stretto».

Spostamenti dei pendolari e silenzio su Blu Jet

Un urgente cambio di passo gestionale e organizzativo risulta doveriso anche nel traghettamento pubblico pendolare sullo Stretto. Non si può tralasciare il precariato dell’organico della Compagnia Blu Jet, la cui vertenza è appesa sempre a un filo dal Governo nazionale. I sindacati lanciano l’ennesimo appello sulla loro posizione contrattuale mai definita, malgrado si tratti di flotta pubblica e si siano verificate numerose contestazioni nel corso del tempo. Loro denunciano un “silenzio assordante che appare come una dichiarazione d’impotenza”
da parte dei vertici ministeriali.

Cosa farà l’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto?

L’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto, presieduta da Mario Mega, ha e avrà un ruolo basilare per mettere a disposizione i finanziamenti autorizzati dallo Stato e dovrà controllare le condizioni complessive del servizio di gestione. L’investimento, sempre secondo i rappresentanti a tutela del personale, è un importante passo avanti ma si deve agire anche sul fronte del traghettamento veloce che incide sul maggiore comfort e sulla sicurezza. In caso contrario, è opinione delle parti sociali che si rischia di vanificare un’opportunità per il nostro territorio, solo con la riorganizzazione strutturale dei porti e l’incremento del naviglio annunciato sul segmento del gommato e del ferroviario.

Marcella Ruggeri

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